Un’indagine Regus ha analizzato il comportamento di manager e professionisti: l’89% usa webapp e tecnologie informatiche per supportare le proprie attività e poter operare su dibersi dispositivi anche in mobilità.
Le webapp riconfigurano il mondo del lavoro. Non solo le pubbliche amministrazioni , ma anche le aziende stanno vivendo un periodo di forti mutamenti. L’ascesa del web nelle dinamiche di ufficio e una maggior flessibilità sono i due principi che orientano il cambiamento. Due fattori strettamente correlati l’uno all’altro e che si influenzano a vicenda, stimolando una produzione continua di strumenti e prodotti digitali.
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La flessibilità sul lavoro implica, tra le tante cose, la necessità di disporre di tecnologie in grado di facilitare le pratiche, di rendere il materiale d’ufficio reperibile in qualsiasi momento e in ogni luogo, di scambiare flussi di informazioni costanti con i propri colleghi. Le webapp rispondono a queste esigenze e lo fanno attraverso servizi e tools sempre in divenire, alimentando un cambiamento costante che va nella direzione della ricerca continua di ottimizzazione di tempi e procedure.
Un’indagine condotta da Regus ha preso in esame il contesto aziendale italiano in relazione alla realtà globale per analizzare il rapporto tra i lavoratori di casa nostra e le tecnologie web. Per la realizzazione della ricerca è stato preso in considerazione un campione di 44.000 manager d’azienda e professionisti operanti in 100 Paesi del mondo. Dalla ricerca è emerso che l’89% dei professionisti italiani utilizza supporti digitali per la gestione da remoto del proprio materiale di lavoro, contro una media mondiale dell’86%. Oltre il 96% degli italiani, inoltre, utilizza servizi di messaggistica istantanea per la trasmissione di informazioni lavorative.
Secondo l’analisi di Regus, in Italia è Dropbox la webapp maggiormente utilizzata dai professionisti italiani, impiegata dal 64,1%, contro una media mondiale pari al 56%. A seguire Google Drive (48,2% in italia, 43% nel mondo), WeTransfer (35,3% e 18%), Google Hangouts (21,4% nazionale e 22% globale) e Microsoft Remote Desktop (14,9% e 19%).
Grande risconto di utilizzo anche per i servizi di messaggistica istantanea e di VoIP. Leader assoluto è WhatsApp, utilizzato dall’84,4% degli italiani contro il 54% della media mondiale. Medaglia d’argento per Skype, impiegato nel 73,5% dei casi in Italia e nel 60% al mondo. Ottimi riscontri anche per Facebook Massanger (48%). Meno utilizzato Viber (18,4%) e WeChat (5,9% in Italia ma 11% nel mondo).
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