Molti webmaster vivono con l’ansia della validazione: testare e ritestare la compatibilità di un sito per poter visualizzare l’icona del W3C al fine di ottenere la conformità del sito web agli standard. Lo faccio anche io. Una riflessione mi ha però portato ad abituarmi a lavorare verso gli standard senza però preoccuparmi in modo eccesivo della validazione.
Gl interrogativi maggiori sono sorti soprattuto quando mi son trovato a gestire siti dinamici il cui contenuto variabile molto spesso non è opportunamente formattato (soprattuto se inserito da utenti poco esperti) in fase di inserimento e facilmente si ricorre in qualche incompatibilità ai fini della validazione.
- Quale può essere la reazione di un visitatore che clicca sulla icona di validazione e si ritrova l’incompatibilità della pagina?
- Quale è il valore aggiunto che può derivare dall’inserimento dell’icona di conformità del W3C?
Alla prima domanda la risposta può essere mi prende in giro, l’ha validata una volta ma poi se ne è fregato e cosi via… Alla seconda domanda la risposta può essere che è meglio focalizzare la propria attenzione sui contenuti in modo che il valore aggiunto derivi dagli stessi e non dai bottoncini di validazione.
Per farsene una ragione basti pensare che anche i siti dei principali search engine non sono del tutto conformi agli standard. Seguire gli standard è quindi un passo fondamentale per la struttura delle pagine del sito, per la valenza semantica delle stesse e per tutto ciò che riguarda l’aspetto back-end del sito stesso, ma di certo non è un motivo di vanto o un successo da sbandierare.