La sospensione dell’IMU è arrivata: come annunciato in fase di insediamento il governo Letta ha sospeso l‘IMU sulla prima casa. Si tratta di una misura provvisoria che sposta a metà settembre 2013 il pagamento della prima rata IMU per le abitazioni principali ed alcune particolari categorie di immobili che vedremo più avanti.
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IMU sospesa in attesa della riforma
Alla base del decreto legge approvato la sospensione della prima rata dell’IMU è vincolata all’attuazione della riforma della tassazione sul patrimonio immobiliare che comprende, oltre all’IMU, anche la TARES e la deducibilità dell’IMU pagata sugli immobili utilizzati per le attività produttive dal reddito di impresa.
In caso di mancata attuazione delle riforme entro la fine di agosto la rata dell’IMU dovrà essere versata entro il 16 settembre.
Immobili soggetti alla sospensione dell’IMU
La sospensione dell’IMU non è generale e riguarda solo determinate tipologie di immobili che sono:
- le abitazioni principali ad esclusione delle categorie a/1(abitazioni signorili), a/8 (ville), a/9 (castelli e palazzi storici);
- unità immobiliari appartenenti a cooperative edilizie a proprietà indivise;
- alloggi IACP e di enti con le medesime finalità;
- terreni e fabbricati rurali.
A tale elenco sono da aggiungere le pertinenze delle abitazioni principali (in base alle norme IMU una per ogni categoria C/2, C/6 e C/7).
Proroga IMU: considerazioni
Nessuna novità per le aree edificabili che dovranno essere tassate per intero fin da subito nonostante la crisi del settore immobiliare e i valori elevati attribuiti alle aree e costantemente rivalutate dai Comuni.
L’esigenza di far cassa è però troppo forte: che senso ha far pagare l’IMU sugli altri immobili se entro 90 giorni sarà modificata l’intera disciplina? Non poteva essere più agevole una rivisitazione complessiva e differire il pagamento dell’IMU per tutti?
Per tutelare i professionisti ed i centri di elaborazione dati interessati alla determinazione dell’IMU non era auspicabile una proroga almeno alla fine di settembre in modo da garantire i tempi necessari per l’assimilazione delle eventuali novità normative?
Questo provvedimento, sbandierato come un successo politico ed amministrativo, è una farsa. L’ennesima. Ed ha gli stessi volti delle precedenti.