L’incontro tra Social Network e brand produce prodotti digitali accattivanti, viralità, persuasione. Ma quali sono i marchi più social?
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Tutto, oggigiorno, viaggia sulla linea ineffabile del web. Un fatto mediale è, inevitabilmente, un prodotto digitale e la rete annulla spazio e tempo abbracciando la collettività intera, rendendola spettatore partecipativo di ogni evento. Disporre di una connessione internet in qualsiasi momento è la prerogativa del pubblico 2.0 di oggi, una folla che assume volto per mezzo dei canali social e che partecipa alla produzione di contenuti e significati. Su internet è possibile scegliere l’offerta internet più adatta alle proprie esigenze, ponendo le connessioni ADSL migliori a confronto così da selezionare in pochi clic il mezzo più efficace attraverso cui partecipare al siderale processo di comunicazione fra infiniti nodi di interconnessione.
La società di oggi è anche quella che esprime identità e desideri per mezzo del marchio. Ogni brand è una storia, ha una storia; e per mezzo di essa racconta un frammento di personalità di chi la sceglie mediante i prodotti che propone. Due poli, quello delle reti sociali e quello della brandizzazione del mondo, che non possono non confluire in un campo comune, dove i social network fanno da medium e i prodotti da messaggio, in un ibrido che però spesso si confonde, si rimanda, si intreccia in un format unico in cui medium e messaggio arrivano a coincidere, come teorizzato da McLuhan già nei primi anni ’60 nel suo Understanding media.
I due poli di una dimensione che vive di significati e status symbol, seduzioni e desiderio di autodeterminazione per mezzo dell’oggetto. Ogni griffe degli anni 2000 viaggia sul web, e lo fa per pubblicizzare, certo, ma anche per tante altre ragioni. I social permettono di raggiungere gli utenti in modo immediato, di parlare direttamente con loro o, per lo meno, di dare loro questa impressione. Ogni grande firma di oggi ha un proprio lessico, un target di riferimento, un bagaglio di simboli che sottende. Ovviamente, i diversi brand si descrivono e descrivono i propri fan attraverso linguaggi e metodi diversi, e anche i risultati raggiunti variano fortemente.
Amazon guida la classifica dei brand più autorevoli dell’universo social. L’azienda di Seattle guida la classifica mondiale con uno score di 98,86 punti (15ima nella classifica interbrand), ottenuti considerando traffico, contenti e partecipazione dei propri follower su tutti i social network utilizzati. Al secondo posto, con una valutazione complessiva di 98,85, troviamo il colosso dell’informatica Microsoft (quinto nella classifica interbrand). Medaglia di bronzo per MTV, canale che da sempre ha dimostrato di saper parlare ai giovani, che totalizza 98,32 punti.
Ai margini del podio i due giganti del web Google e Facebook, rispettivamente quarta e quinta. A completare la top ten: Intel, Nintendo, McDonalds e Ebay. A sorprendere è soprattutto la varietà di ambiti coinvolti. Si passa da colossi dell’e-commerce, motori di ricerca e social network a catene dell’alimentazione e brand di videogiochi. Si tratta, oltretutto, di aziende nate in periodi storici e con modalità del tutto differenti. Anche le società più tradizionali come Nintendo e McDonalds hanno immediatamente compreso la necessità di un mutamento nel proprio modo di fare branding e di comunicare se stessi, rigorosamente per mezzo della rete internet.
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