I prestiti alle imprese sono in crescita, a rilevare l’aumento delle richieste di credito da parte delle pmi è la Banca europea per gli investimenti (BEI). Questa tipologia di finanziamenti, infatti, ben si presta a soddisfare le richieste più varie da parte dei consumatori.
Coloro che necessitano della liquidità necessaria per rilanciare un’attività o avviarne di nuove possono mettere i prestiti più convenienti a confronto in modo tale da selezionare agevolmente le opportunità più vantaggiose.
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Nel corso del 2015 i prestiti alle pmi hanno registrato un incremento del +4% rispetto agli anni precedenti. Secondo la BEI, la Banca europea per gli investimenti, le pmi sono state protagoniste della ripresa del mercato creditizio. Nel 2014, secondo la Banca Europea le imprese hanno dato il via ad un boom di finanziamenti per un totale di oltre 14,4 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente.
Nel dettaglio la BEI fa risalire i primi segnali positivi relativamente alla domanda di credito da parte delle aziende al 2008, ovvero durante i primi anni di crisi quando si sono erogati prestiti alle imprese per oltre 3 miliardi di euro. A partire dall’inizio della crisi economica la Banca Europea ha attestato che in totale sono state finanziate circa 77.000 imprese, di cui 6.400 solo nel 2014.
La maggior parte delle aziende di piccole e medie dimensioni sceglie di optare per il credito delle banche per far fronte al pagamento delle tasse o in vista delle scadenze fiscali, ovvero in occasione di pagamenti che non è possibile posticipare nel tempo. Tuttavia non mancano i casi in cui il credito è necessario per consentire ai piccoli imprenditori di avviare un’attività, ai giovani di lavorare a nuovi programmi di ricerca ed i casi in cui vengono richiesti prestiti finalizzati all’avvio di start-up.
Circa metà dei nuovi finanziamenti BEI sono stati destinati alle piccole e medie imprese in modo tale da favorire la ripresa dell’economia nazionale e quella del mercato creditizio. Il resto dei finanziamenti sono stati riservati alle “opere strategiche per il Paese”. Tra queste troviamo progetti di ricerca e sviluppo per la lotta al cambiamento climatico, lo sviluppo della banda larga (in linea con gli obiettivi definiti dall’Agenda digitale europea) e per l’ammodernamento delle infrastrutture. Tra i beneficiari troviamo Enel Hydropower, Telecom Italia, Chiesi e Bracco e le università Bocconi e di Trento. Il 14% dei finanziamenti è andato invece a progetti di infrastrutture urbane, il 13% ai trasporti, l’8% ai servizi idrici.
E’ interessante notare che l’Italia si conferma il primo Paese ad usufruire del credito della Banca europea per gli investimenti, la BEI ha erogato prestiti record all’Italia per 11,4 miliardi. A fronte di una stretta dei rubinetti del credito da parte delle banche presenti sul territorio italiano la BEI ha scelto piuttosto di investire su Pmi, ricerca, sviluppo e innovazione.
A tal proposito il vicepresidente della BEI Dario Scannapieco ha dichiarato: “dallo scoppio della crisi nel 2008 la BEI ha fatto nuovi prestiti in italia per 63 miliardi di euro che hanno attivato circa 180 miliardi di euro.”
In futuro nuovi finanziamenti sono previsti per le opere connesse a Expo 2015 ed il project bond delle Concessioni autostradali venete.
I finanziamenti BEI si distinguono in due tipologie, a seconda della dimensione del progetto da finanziare:
I progetti finanziabili sono tutti gli investimenti materiali (ad esclusione dell’acquisto di terreni) effettuati dalle pmi in qualsiasi settore economico, sia tramite mutui a medio lungo termine che tramite leasing, ad eccezione dei settori completamente esclusi dall’attività della BEI (armi, gioco d’azzardo, industria del tabacco ed altri settori considerabili eticamente discutibili).
Possono avere accesso al credito gli investimenti in beni immateriali quali, a titolo esemplificativo, spese di ricerca e sviluppo, acquisizione/creazione di reti distributive sui mercati italiano e UE o di marchi commerciali, spese legate ad operazioni straordinarie, quali acquisizioni/fusioni di imprese.
Sono finanziabili i progetti legati all’incremento permanente di capitale circolante (a condizione che il prestito erogato dagli istituti intermediari ai beneficiari finali a questo titolo abbia una durata di almeno 2 anni).
In ciascuno dei casi sopraelencati i progetti devono rispettare le normative nazionali e UE vigenti in tema di protezione ambientale e le specifiche normative nei settori sottoposti a regolamentazione comunitaria.
Possono godere dei fondi della BEI gli investimenti per un importo unitario massimo di 25 milioni di Euro. Gli investimenti sono finanziabili al 100% su fondi BEI, con un tetto di 12,5 milioni di euro per singola allocazione. Non sussistono requisiti circa gli importi minimi delle singole allocazioni.
La durata dei finanziamenti deve essere invece concordata con gli Istituti di credito intermediari e comunque non deve superare i 15 anni per mutui o leasing immobiliari. Range ristretto dai 5 ai 12 anni per tutti gli altri investimenti, in funzione della tipologia.
Anche i tassi d’interesse vanno concordati con gli istituti intermediari. Ricordiamo infine che gli istituti intermediari si impegnano ad applicare ai Beneficiari Finali uno sconto di tasso rispetto a quello che sarebbe stato applicato in assenza di fondi BEI. Inoltre i finanziamenti erogati su fondi BEI sono esenti dal pagamento dell’imposta sostitutiva.
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