Il Pos per Professionisti resta un balzello all’italiana. Imprese e professionisti si trovano obbligate ad adeguarsi ad uno strumento che, seppure molto pratico e comodo per la maggior parte delle imprese, è facilmente sostituibile da altri strumenti tracciabili più idonei a cogliere le specifiche esigenze di imprenditori e professionisti.
I vari passaggi della vicenda li abbiamo raccontati volta per volta offrendo anche una panoramica di alcuni servizi in grado di offrire pos soprattutto per professionisti utilizzabili in mobilità ed abbinabili ai conti corrente già utilizzati.
Ad oggi il Pos è obbligatorio per i professionisti e le imprese per i pagamenti superiori ai 30 euro. Tuttavia all’obbligo non sono collegabili specifiche sanzioni ed il professionista o l’imprenditore che non rispetta l’obbligo rischia soltanto la messa in mora del creditore ai sensi dell’art. 1226 del Codice Civile, con la conseguenza che il creditore non può richiedere il pagamento degli interessi nel caso di tardivo pagamento al debitore che può chiedere il rimborso delle eventuali spese sostenute per effettuare il pagamento.
Questo fino a quando il Parlamento, con una brusca virata, ha deciso di sanzionare pesantemente la mancata adozione del Pos.
Senza conoscere mezze misure, il disegno di legge n. 1747 al vaglio della Commissione Finanze del Senato prevede infatti l’introduzione la sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari ad euro 500, con obbligo di adeguarsi alle previsioni normative entro trenta giorni dalla notifica della sanzione stessa.
L’avvenuto adeguamento deve essere comunicato, entro i sessanta giorni successivi alla notifica del provvedimento sanzionatorio, all’ufficio che aveva irrogato la sanzione. Il mancato adeguamento o comunicazione comporta il raddoppio della sanzione ed ulteriori 30 giorni per l’adeguamento.
Se anche nel secondo caso, l”imprenditore o il professionista non dovesse adeguarsi, sarà disposta la sospensione dell’attività professionale dalla Guardia di Finanza.
L’attuale disegno di legge è fermo al Senato dallo scorso gennaio, in attesa di assegnazione. Nel frattempo è opportuno ragionare sulle prospettive future dell’obbligo POS per professionisti
La sosta sembra il momento opportuno per riscrivere con le categorie interessate la nuova norma che agevoli la diffuzione degli strumenti elettronici di pagamento senza far gravare su imprese e professionisti i costi eccessivi delle commissioni per i POS sempre ancorate a semplici percentuali invariabili rispetto agli importi transati.
Il Governo sta studiando soluzioni per agevolare, con crediti di imposta, gli imprenditori ed i professionisti che installeranno al POS: soluzione miope e di breve periodo.
Il vero problema del pos per i professionisti è rappresentato dal costo in percentuale delle commissioni, che restano fisse in caso di ricorso a strumenti tracciabili alternativi come i bonifici e gli assegni. Il ricorso al Pos per professionisti sembra una forzatura della quale non si sente il bisogno e soprattutto, in una fase così critica per il sistema economico, sarebbe opportuno spostare le risorse da destinare al credito di imposta per i POS verso altre emergenze.
Tutti noi possediamo un codice fiscale e sappiamo cosa sia e quando serve ma in…
Se si sta valutando la possibilità di aprire un conto Fineco, il primo degli aspetti…
L'approvvigionamento attraverso canali digitali ha portato a una trasformazione significativa nei processi di sourcing e…
Il digital marketing è un’operazione complessa che richiede la corretta sinergia tra differenti figure professionali,…
L’acqua è presente sul nostro pianeta in una percentuale molto alta, pari a circa il…
La prevenzione incendi è un aspetto cruciale della sicurezza aziendale. Ogni anno, numerosi incidenti legati…