La Partita IVA va obbligatoriamente indicata in home page: ciò vale per i siti che sono direttamente collegabili a società,per siti con nomi di fantasia che siano ricoleggabili ad imprese ed per i siti che non svolgono attività di e-commerce. Tale obbligo non è affatto recente esso risale al Dpr n. 404 del 5 ottobre 2001, art.2.
L’argomento è ritornato prepotentemente d’attualità: l’agenzia delle entrate ligure ha avviato indagini per verificare la presenza della partita IVA in home page al fine di collegare i siti internet alle aziende ed ai professionisti di appartenenza.
Tutti di corsa a modificare il sito?
Google dove metterà la partita IVA?
Questo obbligo rafforza il ruolo del sito Internet: a mio avviso la partita IVA in home è sinonimo di professionalità. Ciò rafforza il concetto che un sito Internet non è un avatar, uno strumento di comunicazione indipendente, ma è certamente parte integrante della realtà aziendale. Uno strumento complementare che aiuta l’impresa in tutte le fasi del suo business. Un sito chiaro e facilmente riconducibile all’impresa rappresenta un vantaggio, su questo non ci sono dubbi..
Allora perchè nascondersi?
Quando un’azienda ha bisogno di nascondersi?
Perchè fidarsi di un’azienda che vuole nascondersi?