Con questa nota intendiamo fornire risposta alle domande più frequenti sull’argomento, allo scopo di utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione delle imprese.
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Una prima novità che interessa la gestione della busta paga riguarda la riduzione dei contributi previdenziali a carico del dipendente. Per tutti coloro che hanno una retribuzione mensile imponibile che non superiore ai 2.692 euro mensili, scatta nel corso del 2022, la riduzione delle ritenute contributive INPS a carico del dipendente dello 0,8%. La novità è valida per un periodo limitato, ossia dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022.
Le nuove aliquote per il 2022 saranno:
Tipologia di lavoratore | Fino al 31/12/2021 | Dal 01/01/2022 al 31/12/2022 |
Generalità dei lavoratori | 9,19% | 8,39% |
Dipendenti di aziende soggette a CIGS | 9,49% | 8,69% |
Apprendisti | 5,84% | 5,04% |
Le detrazioni sono degli sconti che vengono applicati in busta paga in presenza di determinati requisiti, che hanno lo scopo di ridurre il carico fiscale dei lavoratori dipendenti. Le modifiche interessano:
Continueranno ad essere invece riconosciute in busta paga (sino ad eventuale rinuncia o richiesta di modifica manifestata dall’interessato) le detrazioni per coniuge ed altri familiari a carico diversi dai figli e le detrazioni per figli con età superiore a 21 anni se fiscalmente a carico.
La legge di Bilancio 2022 ha previsto, con effetto dal 1° gennaio 2022, il riconoscimento del trattamento integrativo in misura pari a 1.200 euro netti annui a beneficio di coloro che totalizzano un reddito complessivo non eccedente i 15 mila euro (rispetto al precedente tetto di 28 mila euro valevole sino al 31 dicembre 2021).
Potranno ancora beneficiare del bonus i lavoratori con un reddito complessivo non superiore a 28 mila euro, a condizione che l’imposta IRPEF lorda sia di ammontare inferiore alla somma delle detrazioni per:
In questo caso è consigliabile per il lavoratore rinunciare a tale bonus mensile in quanto in fase preliminare è difficile determinare l’ammontare delle detrazioni da calcolare in caso di superamento della soglia di reddito di 15 mila euro per il riconoscimento dei 1.200 euro.
Il lavoratore potrà trovarsi di fronte ad un corposo conguaglio a sfavore nel cedolino di dicembre o nella sua dichiarazione dei redditi.
Il lavoratore, in caso di rinuncia, può recuperare il credito eventualmente spettante a titolo di trattamento integrativo direttamente in fase di elaborazione della propria dichiarazione dei redditi.
Il nuovo strumento si propone di creare un beneficio economico da attribuire in favore di tutti i nuclei familiari con figli a carico e sarà determinato per scaglioni, sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
Il nuovo assegno Unico sostituisce una serie di trattamenti finora anticipati dal datore di lavoro in busta Paga (Assegni Nucleo Familiare, detrazioni per i figli a carico).
Dal mese di marzo tali prestazioni saranno assorbite nel nuovo assegno Unico erogato dall’INPS direttamente al lavoratore beneficiario dietro presentazione di apposita istanza da presentare direttamente all’istituto.
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