La riscossione in Italia è basata su un sistema di autotassazione del contribuente. Qualora il contribuente non adempie spontaneamente l’incasso di quanto dovuto è affidato ad un agente di riscossione che incassa le somme per conto dello Stato o degli Enti Locali.
L’Agenzia delle Entrate e gli altri enti in presenza di somme non pagate spontaneamente dal contribuente procedono con l’iscrizione a ruolo del debito.
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Il ruolo è un elenco dei debitori e dei relativi debiti utilizzato dall’ente impositore per avviare il recupero coattivo delle somme. Questo elenco è trasmesso agli Agenti della Riscossione che:
La predisposizione della cartella esattoriale non è necessaria in due casi:
La cartella di pagamento assolve ad una duplice funzione:
In sintesi la cartella esattoriale contiene tutte le informazioni necessarie al contribuente per regolarizzare la propria posizione o contestare la pretesa dell’ente impositore. Riepilogando la cartella esattoriale riporta:
Il compenso dovuto all’agente della Riscossione è stato recentemente riformato:
Per i ruoli consegnati fino al 31/12/2015 si parla di Aggio di Riscossione è pari all’8% di cui il 4,65% a carico del contribuente in caso di pagamento entro 60 giorni. Per intero in caso di pagamento oltre i 60 giorni.
A partire dal 01/01/2016 si parla di Onere di Riscossione è pari al 3% nel caso si versi il dovuto nei sessanta giorni. L’onere diventa del 6% trascorsi i 60 giorni.
Dal 2013 l’Agente della riscossione deve sospendere ogni procedura esecutiva se il debitore presenta un’istanza di sospensione della riscossione, completa di documenti allegati, che dimostri:
L’istanza di sospensione della riscossione va presentata entro 60 giorni dal ricevumento della cartella di pagamento o di altri atti di riscossione utilizzando il modulo presente sul sito dell’Agente di riscossione. Nei successivi 10 giorni l’Agente della Riscossione è tenuto a tramettere all’ente creditore la dichiarazione presentata dal contribuente per avere conferma delle richieste avanzate dal debitore. L’Ente creditore è tenuto a comunicare sia all’agente della riscossione che al debitore l’esito della verifica sia in caso positivo che negativo. Trascorsi 220 giorni dalla presentazione della domanda, le somme contestate sono annullate di diritto. In questo arco temporale restano sospese.
La richiesta di sgravio va fatta direttamente all’ente impositore. Il primo strumento è l’istanza in autotutela che non sospende i termini per la proposizione del ricorso ma è presentabile in qualunque momento. L’annullamento in autotutela può effettuata anche durante il giudizio o in caso di cartella divenuta definitiva. Lo sgravio totale o parziale viene trasmesso dall’Ente Impositore all’Agente della Riscossione indicando anche eventuali importi di cui si richiede.
Qualora le somme siano dovute, il contribuente può procedere ad una richiesta di rateizzazione dell’importo dovuto.
Dopo i 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriali, l’Agente della Riscossione può attivare le procedure cautelari ed esecutive per il recupero delle somme. Sulle somme richieste iniziano a maturare gli interessi di mora il cui tasso deve essere determinato con Decreto dal Ministero dell’Economia. In attesa del decreto si continua ad applicare il 4,14% determinato con Provv. dell’Agenzia delle entrate.
Le azioni esecutive possono essere precedute da un sollecito di pagamento (obbligatorio fino a 10000 euro di debiti), atto bonario per invitare il debitore a definire la pendenza. Diverso è l’avviso di intimazione attraverso il quale l’agente della riscossione rinnova la notifica del debito ed intima al debitore di adempiere entro 5 giorni. Per i debiti fino a 1000 euro, dal 2013 è obbligatorio inviare al debitore una comunicazione con il dettaglio dei ruoli prima di avviare le procedure esecutive trascorsi 120 giorni.
Le procedure esecutive per avviare le azioni cautelari sono:
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