Brutte notizie per la Lombardia. Aumentano, nel corso del terzo trimestre dell’anno, gli incidenti sul lavoro. A certificarlo sono i più recenti dati diffusi dall’Inail, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Maglia nera al capoluogo lombardo, Milano.
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Continuano a crescere gli incidenti sul lavoro in Lombardia. È quanto emerge dalle rilevazioni Inail relativa al terzo trimestre del 2017. Tra gennaio e settembre, infatti, si registra un incremento del dato che arriva a quota 86.614 (+2,1 per cento, inclusi quelli in itinere). Peggio di tutti fa Milano. Nel capoluogo lombardo, infatti, gli incidenti sono stati 29.060 casi, un dato che rappresenta ben il 33,6 per cento del totale e che fa registrare un aumento sul 2016 del 3,8 per cento. Secondo posto per Brescia (che pesa sul dato complessivo per il 13,6 per cento) e terzo per Bergamo (che rappresenta il 12 per cento dei casi).
Uno strumento utile per attenuare i disagi e le difficoltà legate agli infortuni e alle malattie sul lavoro può essere un’assicurazione malattia, come quella proposta da UnipolSai. Una polizza sanitaria, infatti, rappresenta un’idea utile per proteggere il lavoratore e la sua famiglia da accadimenti incidentali che potrebbero inficiare notevolmente la sua capacità di spesa. Un pensiero in meno in un momento di difficoltà.
Aumenta anche il numero di incidenti con conseguenze mortali per i lavoratori: sono attai 94, ben 14 casi in più dell’anno scorso. È ancora una volta il capoluogo lombardo a guadagnare la maglia nera. A Milano, infatti, si registrano 29 casi. Resta invariato anche il resto di questo triste podio: Brescia (16) e Bergamo (12). Questa volta sono i sindacati (Cgil, Cisl e Uil Lombardia) a fornire i dati, dopo aver riunito a Milano 400 rappresentanti dei lavoratori della sicurezza della regione. L’occasione è stata la firma di un documento unitario siglato proprio dai rappresentati per la sicurezza in cui viene sollecitato un forte impegno sindacale e istituzionale sul tema. L’obiettivo è quello di rafforzare la prevenzione in tutti i luoghi di lavoro.
Non va meglio nel resto della Penisola. Nei primi nove mesi dell’anno, infatti, sono state 471.518 le denunce di infortuni sul lavoro, in aumento dello 0,13 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un trend che interessa anche gli incidenti con esiti mortali. Rispetto ai primi nove mesi del 2016, infatti, si registra una crescita del 2,12 per cento, con 769 casi. Gli infortuni interessano soprattutto soggetti di sesso maschile. Si registra un aumento degli infortuni con esito mortale per gli uomini del 2,65 per cento (passano dai 678 del 2016 ai 696 del 2017). Diminuisce il dato che interessa le donne: -2,67 per cento (da 75 a 73). La maggior parte delle denunce si concentra nelle regioni dell’area nord-ovest (+1,80 per cento sul 2016) e il nord-est (+1,32 per cento). Il dato diminuisce nelle regioni del Mezzogiorno, al Centro e nelle Isole, rispettivamente: -1,54 per cento, -0,85 per cento e -2,16 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente.
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