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Il GDPR è un regolamento che fornisce supporto per la tutela della privacy e l’organizzazione del trattamento dei dati.
Con il regolamento citato vengono confermati alcuni dei principi relativi al trattamento dei dati previsti dal codice della privacy già in vigore tra cui:
Vengono poi introdotti ulteriori principi e doveri, tra cui:
Il regolamento GDPR europeo considera oggetto di tutela il trattamento dei soli dati personali, al fine di assicurare la protezione dei diritti e delle libertà delle persone fisiche in maniera equivalente in tutti gli Stati membri e la libera circolazione dei dati, disciplinando, conseguentemente, i principi e le condizioni per procedere al legittimo trattamento di tali dati.
Il Regolamento Europeo per la privacy definisce dato personale
qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile («interessato»)
Si considera identificabile la persona fisica che può essere identificata, direttamente o indirettamente, con particolare riferimento a un identificativo come il nome, un numero di identificazione, dati relativi all’ubicazione, un identificativo online o a uno o più elementi caratteristici della sua identità fisica, fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale”.
Perché il trattamento dei dati sia lecito, è necessario non solo il consenso ma anche la sussistenza delle seguenti condizioni:
GDPR cosa fare? L’art. 13 del Regolamento impone a chi acquisisce i dati degli assistiti di fornire le seguenti informazioni:
L’informativa deve avere forma concisa, trasparente, comprensibile per l’interessato e facilmente accessibile. Essa dev’essere scritta in un linguaggio chiaro e semplice (in particolare quando si tratti di minore) ma può essere resa anche in formato elettronico (ad esempio, se destinate al pubblico, attraverso un sito web) o comunicata via e-mail (ad esempio, in occasione della trasmissione di una nota di onorario in particolare per regolarizzare la situazione con i clienti che non sono stati adeguatamente informati).
Il consenso dell’interessato al trattamento dei dati è una “qualsiasi manifestazione di volontà libera, specifica, informata e inequivocabile dell’interessato, con la quale lo stesso manifesta il proprio assenso, mediante dichiarazione o azione positiva inequivocabile, che i dati personali che lo riguardano siano oggetto di trattamento”.
È dunque possibile che la dichiarazione di consenso possa essere data anche verbalmente non necessariamente per iscritto, purché tale dichiarazione sia stata prestata in maniera inequivocabile.
Il decreto attuativo del GDPR è ancora in discussione, nel frattempo, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 119 del 24 maggio 2018) il D.Lgs. 18 maggio 2018 n. 51, in materia di trattamento dei dati personali da parte delle autorità per la prevenzione, l’indagine e l’accertamento e il perseguimento dei reati penali.
Il testo, che dà attuazione alla Direttiva (UE) n. 2016/680, entra in vigore l’8 giugno 2018. Con il D.Lgs. 51/2018, dunque, vengono assegnati i compiti a ciascun soggetto abilitato a trattare i dati raccolti (oltre alle relative modalità di informazione): la conservazione dei dati deve essere svolta in modo tale da permettere l’identificazione degli interessati nel solo tempo necessario al conseguimento delle finalità per le quali i dati sono stati raccolti. Periodicamente, deve essere permessa la verifica dei dati ed eventualmente la loro cancellazione. Il titolare del trattamento e il responsabile del trattamento, dovranno mettere in atto misure tecniche ed organizzative che garantiscano un livello di sicurezza adeguato al rischio di violazione dei dati.
L’interessato avrà comunque il diritto di ottenere dal titolare la conferma dell’esistenza di un trattamento in corso di dati personali che lo riguardano, e potrà anche chiedere le finalità e il titolo giuridico del trattamento, le categorie di dati personali trattati, i destinatari o le categorie di destinatari a cui i dati personali sono stati comunicati, il periodo di conservazione dei dati personali, la rettifica o la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento dei dati personali che lo riguardano; potrà anche proporre reclamo al Garante.
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il diritto alla portabilità dei dati, che attribuisce agli interessati la facoltà di esigere dal titolare del trattamento la trasmissione dei loro dati ad un altro titolare, senza che il primo si possa opporre