Azienda

Espansione aziendale: come riconoscere il momento opportuno e i consigli per il successo

Quando si ha un’impresa, specialmente se la si ha attiva da molto tempo, arriva il momento in cui si pensa che sia giunta l’ora di provare a fare uno step successivo, espandendola. Il problema è solo capire se quello sia il momento giusto o convenga attendere ancora qualche istante. Come fare? Nelle prossime righe cercheremo di dare qualche consiglio al riguardo per cogliere l’attimo.

Espansione aziendale: i segnali da cogliere al volo

 

Anche perché, qualora si decidesse di investire nell’espansione della propria azienda nel momento sbagliato, questo sforzo potrebbe rivelarsi non solo inutile, ma addirittura molto pericoloso. Ecco allora quali sono i principali segnali da analizzare per agire con le giuste tempistiche. Dapprima bisogna domandarsi se si abbia un bacino di utenza fidelizzata, ossia una solida base di clienti che oramai si affidano solo alla propria azienda per quel genere di prodotti e servizi. Se la risposta sarà affermativa, allora si potrà procedere con il secondo step, chiedendosi se l’attività sia stata redditizia per almeno 3 anni o, possibilmente di più. Questo perché, a volte capita di confondere un aumento dei profitti temporaneo con l’immediata possibilità di espandere la propria azienda. Mai errore potrebbe essere più grave, in quanto solo un profitto costante nell’arco di almeno 36 mesi o più può garantire che le cose andranno bene anche nel momento in cui si deciderà di espandere ancor di più l’impresa. 

 

La terza considerazione, poi, riguarda i dipendenti a disposizione. Essi sono sempre il valore aggiunto di un’impresa e, pertanto, qualora si abbia una squadra di lavoratori pronti anche a sopportare nuove sfide, come il farsi carico di una seconda sede, nuove mansioni o prodotti, allora si potrà tranquillamente pensare di avviare l’ampliamento. Altri due quesiti fondamentali sono relativi al mercato di appartenenza, se esso sia in salute oppure in crisi, e al flusso di cassa, se questo sia positivo e costante. Infine, qualora ci sia modo di iniziare a vendere beni e servizi correlati nella propria azienda e se si abbia il tempo di gestire un eventuale aumento di carico di lavoro, evitando di lavorare 24 ore, considerando tutte affermative le risposte ai quesiti precedenti, allora si potrà avviare il processo di espansione della propria azienda senza rischi.

 

Espansione aziendale: costi e consigli

 

Ovviamente, qualora si voglia approntare questo tipo di operazione, si dovranno mettere in conto alcune spese essenziali, come l’espansione dell’offerta dei prodotti da vendere o l’acquisizione di un’attività da inglobare nel proprio business. Quindi è praticamente impossibile quantificare a quanto ammontino queste uscite iniziali, ma siamo sicuramente su cifre piuttosto elevate, che diventano elevatissime in caso di espansioni di un certo livello. Per aiutare questo processo, alcune banche digitali possono risultare di grande aiuto, poiché presentano la possibilità di richiedere un prestito online veloce, i quali risultano essere un’utile risorsa per sostenere la crescita dell’impresa. Ma oltre al lato prettamente economico, c’è quello pratico, fatto di consigli per poter portare a termine un lavoro certosino e fruttuoso. 

 

Tra questi possiamo citare l’ottimizzazione del proprio mercato esistente, perché non è sempre necessario ampliare il proprio bacino di clienti se si ha una solida base di affezionati. Anzi, una mossa intelligente potrebbe essere proprio quella di vendere di più a loro, analizzando i profili di acquisto dei consumatori abituali e suddividendoli in categorie, magari per età, per cronologia delle compere o per luogo di residenza. Altra arma da poter utilizzare è quella del marketing e delle diverse campagne a disposizione, da sfruttare a dovere. Si possono realizzare depliant, cartoline, poster e striscioni pubblicitari rappresentanti la propria azienda e i prodotti venduti. Anche la scelta di uno slogan aziendale può fidelizzare i clienti, i quali possono facilmente riconoscersi in esso in modo pressoché istantaneo. Oppure si potrebbero stampare delle cartoline contenenti codici sconto e offerte promozionali a tempo per invogliare il cliente a tornare nuovamente. 

 

Infine non bisogna mai dimenticare che viviamo nel mondo digitalizzato, quindi di internet. Allora, è praticamente obbligatorio aprirsi un proprio sito web di e-commerce, dato che gli acquisti crescono molto più velocemente rispetto ai canali offline. Dunque, questa mossa la si può fare autonomamente o tramite l’aiuto di professionisti del settore, che metteranno a punto il sito da un punto di vista tecnico e sfrutteranno i principi della SEO per far sì che i più importanti motori di ricerca lo rendano visibile. Questo permetterà a clienti fuori dalla propria città, provincia o regione di acquistare ugualmente i propri prodotti. Accanto al sito di e-commerce, bisogna sfruttare bene i social network. Essere attivi in modo proficuo e costante, con post, storie e contenuti aggiornati che sponsorizzino la propria attività su tali piattaforme, consentirà di avere accesso ad un bacino di utenza enorme, con maggiori possibilità di incrementare le proprie vendite. Inoltre i canali social consentiranno all’azienda di avere un contatto immediato con il pubblico e i consumatori, ai quali sarà possibile rispondere ad eventuali esigenze e domande.

Antonio Palmieri

Laureato in economia aziendale con una tesi dal titolo "Il ruolo dell'HTML nelle operazioni di web marketing", iscritto all'albo dei Consulenti del lavoro, sono un libero professionista che non trascura le potenzialità offerte dal web che resta la mia grande passione: lavoro e passione si integrano in Codice Azienda, blog che curo dal 2007 in cui affronto temi che riguardano imprenditori e professionisti. Nel mio curriculum le esperienze e le competenze.

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