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In applicazione delle regole generali che disciplinano le detrazioni per carichi di famiglia, il coniuge del contribuente aderente al regime forfettario può fruire della detrazione per figli a carico nella misura del 100% nell’ipotesi in cui possieda un reddito complessivo più elevato rispetto al coniuge forfettario (Risoluzione AdE 69/2019).
Nella risoluzione l’Agenzia si è occupata del caso di un lavoratore dipendente coniugato con una libera professionista che applica il regime forfettario (art. 1 c. 54-98 L. 190/2014). Tramite interpello è stato chiesto se, attraverso l’accordo con la moglie, possa fruire della detrazione per figli a carico nella misura del 100%. La richiesta origina dall’attuale quadro normativo che prevede di ripartire la detrazione per figli a carico nella misura del 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati ovvero, previo accordo tra gli stessi, di riconoscerla al genitore che possiede un reddito complessivo di ammontare più elevato (art. 12 TUIR).
Attraverso la previsione di tale accordo, per le Entrate, il Legislatore ha inteso, in linea di principio, evitare che, a causa dell’incapienza dell’imposta dovuta da uno dei genitori, il nucleo familiare perda in tutto o in parte il beneficio fiscale previsto per i figli a carico. Tuttavia, è possibile dar corso all’accordo anche in assenza di tale condizione “di incapienza”, poiché la norma, nel consentire l’attribuzione dell’intera detrazione al genitore con il maggior reddito, non vi fa espresso riferimento.
Sebbene la detrazione per figli a carico non spetti ai contribuenti che aderiscono al regime forfettario, per i quali è possibile dedurre solo i contributi previdenziali, il reddito determinato secondo i criteri del regime forfettario rileva, unitamente al reddito complessivo, ai fini della determinazione del limite di euro 2.840,51 per considerare i familiari fiscalmente a carico (art. 1 c. 75 L. 190/2014). Analogamente, per le Entrate, il reddito determinato secondo i criteri del regime forfettario, al lordo dei contributi previdenziali, rileva anche ai fini della comparazione del reddito più elevato per stabilire quale genitore possa fruire della detrazione per figli a carico per l’intero importo.
La nuova risoluzione dell’Agenzia delle Entrate lascia più di un dubbio. Infatti in questo caso si danneggerebbero le famiglie che in molti casi si troveranno a perdere parte della detrazione per i carichi di famiglia, a svantaggio soprattuto dei redditi medio bassi. Si pensi ad un coniuge che lavora a tempo parziale ed un libero professionista con redditi medio bassi.
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