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Proprio il comparto delle costruzioni sconta un problema diffuso a livello globale, quello della scarsa produttività: come rivelato di recente da uno studio della nota società di consulenza McKinsey, l’industria edile vanta, per così dire, il poco invidiabile primato della minore crescita della produttività tra tutti i settori economici. Nonostante una previsione di crescita positiva per quest’anno, pari al 3,5 per cento, negli ultimi venti anni la media del valore aggiunto orario del settore delle costruzioni è aumentata solo di un punto percentuale, mentre ad esempio il settore energetico è cresciuto quattro volte tanto.
Il quadro delle cause è piuttosto ampio, ma da esso sono esclusi due motivi “semplici”, ovvero il prezzo delle materie prime (non troppo aumentati nel corso del periodo preso in esame) e gli eccessivi oneri burocratici, responsabili solo in parte marginale di questa perdita di produttività. Al contrario, sotto l’occhio degli analisti ci sono due trend strutturali, presenti anche in Italia.
Il primo problema riguarda la riduzione degli investimenti in capitale e macchinari, a cui fa seguito un maggior ricorso alla forza lavoro (il cui costo è inferiore, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo); di pari passo, a livello mondiale il settore delle costruzioni non riesce a consolidarsi e a generare rilevanti economie di scala. Su questo aspetto, lo studio cita il dato relativo alla dimensione media delle aziende di questo settore, che negli USA è di circa 10 addetti mentre in Europa scende addirittura a 4.
Una possibile soluzione arriva allora dallo sviluppo tecnologico cui abbiamo accennato in partenza: anche nell’ambito edile è possibile trovare piattaforme IT, sistemi di intelligenza artificiale e machine learning che possono ad esempio agevolare le operazioni di guida e manovra dei mezzi, così come nascono innovativi modelli di business e si affacciano sui mercati nuovi player, in grado di offrire servizi innovativi e convenienti. Un esempio arriva proprio dall’Italia, dove è attiva la piattaforma di Giffi Noleggi per il noleggio furgoni Roma low cost, che rappresenta una soluzione di grande praticità per tutte le imprese attive nella Capitale o nelle zone limitrofe.
Sfruttare queste nuove opportunità potrebbe offrire una boccata di ossigeno a un comparto che, proprio nel Lazio, sta vivendo una grave crisi occupazionale e imprenditoriale: secondo i dati di FederLazio, nei cinque anni dal 2012 al 2016 la crisi dell’edilizia nella regione è stata molto intensa, e si è tradotta nella chiusura di quasi 1200 imprese e, soprattutto, in un calo di 30 mila occupati (numero che addirittura raddoppia se aggiungiamo le perdite di lavoro a partire dal 2010).
Vale a dire che dal 2010 al 2017 nel settore dell’edilizia nel Lazio è stato perso più di un posto di lavoro su tre, minando le fondamenta di un comparto comunque strategico nel panorama economico e produttivo della regione: nonostante il tracollo, infatti, oggi l’edilizia rappresenta il 15 per cento dell’universo imprenditoriale e il 6 per cento dell’occupazione del territorio laziale, con oltre 72 mila imprese e 130 mila addetti attivi.
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