Entro il prossimo 30 aprile sarà necessario comunicare le operazioni rilevanti ai fini IVA all’agenzia delle entrate. In questo articolo affronteremo alcune tematiche dibattute sull’argomento.
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Questo adempimento investe tutti i soggetti passivi di imposta con due eccezioni:
Il limite delle operazioni da comunicare è stabilito, per il 2012 in 3000 euro per le operazioni soggette ad obbligo di fatturazione mentre il limite è elevato a 3600 euro per le operazioni che prevedono l’emissione dello scontrino o ricevuta fiscale.
La variazione di aliquota IVA intervenuta a partire da settembre 2011 non ha in alcum modo intaccato i limiti delle operazioni assoggettate alla comunicazione.
Questo è il punto che ha generato maggiori discussioni. Infatti in caso di pagamento frazionato di operazioni con un valore complessivo superiore ai limiti è necessario procedere alla comunicazione delle operazioni anche sotto soglia.
Si fa particolare riferimento a contratti di fornitura, somministrazione, locazione, noleggio, concessione. Da valutare anche l’importo complessivo di contratti tra di loro collegati. In caso di contratti pluriennali la soglia va comunque riferita al singolo anno
La discussione in merito ai limiti ed ai frazionamenti è stata in parte superata dal decreto semplificazioni. In questo provvedimento sono stati aboliti i limiti minimi di 3000 e 3600 euro. Pertanto già a partire dalle operazioni poste in essere nel 2012 sarà necessario comunicare tutte le operazioni rilevanti ai fini IVA (scadenza prevista 30 aprile 2013).
Il software predisposto dall’agenzia delle entrate, al fine di agevolare il compito dei professionisti, ha previsto la possibilità di comunicare, anche per il 2011, le operazioni rilevanti ai fini IVA sotto soglia.
Questo provvedimento è un ritorno al passato al vecchio elenco clienti e fornitori che era stato oggetto di forte critiche e contestazioni politiche, simbolo di una eccessiva invadenza dello Stato nei conti delle imprese. Ora, a distanza di pochi anni, il reintegro di questo adempimento non suscita un dibattito politico ma è stato imposto alle imprese insieme ad un’altra serie di adempimenti che aggravano sulla produttività e sulla gestione aziendale.
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