Che sia per necessità o per il desiderio di migliori prospettive di carriera sono moltissimi i pendolari che ogni giorno fanno chilometri su chilometri per recarsi al posto di lavoro. Se prendere la macchina è poco ecologico e spesso equivale a una condanna a passare ore e ore in coda, è anche vero che i trasporti pubblici sono ancora insufficienti rispetto alle reali necessità dei pendolari. Questo è il quadro emerso dal report La Smart Mobility e gli italiani, il punto sulle nuove forme di mobilità suburbana…con gli occhi del consumatore, realizzato dalla società di consulenza Bain & Company Italy.
Alla luce della precaria situazione della mobilità urbana, il report pone la propria attenzione sulle aziende e sul ruolo chiave che queste potrebbero giocare nella partita per promuovere forme di mobilità alternative, che renderebbero le grandi città più vivibili e meno inquinate. Secondo la società di consulenza, le aziende avrebbero infatti un immenso potere in termini di influenza sull’attuale situazione dei trasporti, indipendentemente dalle politiche adottate dalla pubblica amministrazione.
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Nel report, la principale soluzione prospettata al problema del traffico e dei mezzi di trasporto pubblici carenti è la shared mobility, la mobilità condivisa. Con l’era digitale la sharing economy ha “contagiato” quasi tutti i settori, compresa ovviamente la mobilità. Servizi di car sharing per avere l’auto solo quando serve e di car pooling sono spuntati in molte grandi città italiane, anche se attualmente sono ancora servizi di nicchia. L’automobile viene infatti ancora vista come staus symbol e i mezzi di mobilità alternativa sono conosciuti e soprattutto usati solo dai più giovani.
Perché la shared mobility diventi una realtà affermata è quindi fondamentale un cambio di mentalità e di tendenze, ma anche una nuova linea di prodotti e servizi pensati su misura per loro. Le società di car sharing e di noleggio dovrebbero infatti ripensare alcuni servizi in funzione dei pendolari. Finché il car sharing si limiterà solo alla zona urbana o il noleggio a breve termine manterrà costi così elevati, è improbabile che queste forme di mobilità alternativa riusciranno a prendere piede tra i cittadini.
Infine, la stessa predisposizione di soluzioni di mobilità aziendale alternative a quelle tradizionali potrebbe aiutare. La creazione di piani di mobilità condivisa per i propri dipendenti da parte delle aziende potrebbe infatti essere di grande aiuto all’affermarsi di forme di trasporto più sostenibili, in grado di decongestionare la viabilità dei grandi centri urbani, rendendoli allo stesso tempo più vivibili e meno inquinati.
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