Il Bonus IRPEF rappresenta un incremento delle retribuzioni per i lavoratori dipendenti ricompresi in determinate fasce di reddito. Al momento resta una soluzione “temporanea” e per certi versi accelerata nei tempi in vista delle prossime elezioni europee.
I dubbi sul bonus IRPEF restano nonostante le foto semplicistiche e riduttive diffuse su twitter dal presidente del consiglio Renzi che pubblicando il fac simile di un cedolino di un dipendente pubblico credeva di aver risolto tutti i dubbi degli operatori (ma anche dei beneficiari). Ripercorrendo le tappe del Bonus IRPEF possiamo evidenziarne aspetti salienti e trarne alcune conclusioni.
Oggi @PCPadoan mi ha portato a vedere i primi cedolini degli #80euro. Le coperture dunque ci sono. Gli #80euro pure pic.twitter.com/AvrCwM39fO
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 9 Maggio 2014
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Il Bonus Irpef è stato introdotto con il Decreto Legge 66/2014 pubblicato in GU lo scorso 24 aprile, dando continuità nel nuovo Governo alla scorretta ed illegale prassi dell’abuso di decreto legge. Il bonus Irpef rappresenta una maggiorazione della retribuzione per i lavoratori dipendenti di € 80 per coloro che percepiscono un reddito fino a 24.000 euro. Il bonus diminuisce fino ad azzerarsi per coloro che percepiscono dai 26.000 euro di reddito. Nessuna misura è prevista per gli incapienti. Per cercare di fare chiarezza, visti i tempi brevi per l’operatività del bonus in attesa della conversione del decreto, è intervenuta l’Agenzia delle Entrate (con circolare 8/E) dando le prime istruzioni operative.
Anche la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro ha riepilogato in una propria circolare gli aspetti salienti del nuovo Bonus Irpef:
Sul bonus Irpef restano ancora molteplici dubbi. Le aziende di software stanno aggiornando i propri sistemi e, considerazione personale, hanno deciso di posticipare l’introduzione degli update per l’erogazione del bonus per il prossimo mese, in particolare con le retribuzioni relative al mese di maggio e non per le retribuzioni erogate nel mese di maggio che in molti casi fanno riferimento ad aprile, per avere più tempo e cercare di ottenere risposte agli innumerevoli quesiti.
La fretta anche in questo caso ha creato caos e confusione. Il provvedimento che ha cercato di dare ossigeno ad una fetta dei lavoratori dipendenti sta diventando un caso e le soluzioni non sono ancora vicine. La scelta del decreto Legge per un provvedimento del genere è totalmente sbagliata, i tempi estremamente brevi rappresentano l’ennesimo errore dei governi che continuano ad improvvisare soluzioni aprrossimative che evidenziano le scarsa visione strategica della classe politica in materia fiscale e del lavoro.
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