Il governo ha varato in nottata la legge di stabilità per il prossimo anno. Essa contiene una serie di misure fiscali ma non solo. Tra i punti l’aumento dell’IVA e la riduzione dell’IRPEF sono quelli che fanno notizia e sui cui bisogna fare alcune considerazioni.
Tassare i consumi
In un paese che non produce reddito la naturale conseguenza è lo spostamento della tassazione dai redditi ai consumi per poter mantenere stabili le entrate tributarie. Questa in estrema sintesi il contenuto della legge di stabilità.
Non sono bastati i sacrifici degli italiani per poter evitare l’aumento dell’IVA. Dal 10 all’11% e dal 21% al 22% a partire dal prossimo luglio. Un ulteriore aumento della tassazione indiretta, invisibile agli occhi ma non ai portafogli.
Meno IRPEF ma meno benefici
La riduzione del punto percentuale dell’IRPEF a partire dal prossimo anno non compenserà gli ulteriori aumenti dovuti alle nuove aliquote IVA e per molti cittadini lo scarto di un punto percentuale sarà integralmente risucchiato dai nuovi tetti previsti alle detrazioni fiscali (3000 €) e dall’aumento della tassazione sui canoni di locazione dall’85% al 95% introdotta con la riforma Fornero.
Ora la parola passa al Parlamento. Ma prima c’è di mezzo l’autunno. DI seguito il testo della legge di stabilità