Lavoro

Abbigliamento da lavoro ad alta visibilità: cos’è e quando serve

Cosa si intende per abbigliamento da lavoro ad alta visibilità? Che tipo di indumenti rientrano in questa categoria e come sono fatti? Quando e perché è necessario, soprattutto, indossare una divisa o un completo da lavoro ad alta visibilità? Proviamo a rispondere a queste e altre simili domande.

Come sono fatti gli indumenti da lavoro ad alta visibilità

Gli indumenti da lavoro ad alta visibilità sono indumenti realizzati o che hanno parti in materiali retroriflettenti e fluorescenti. Servono a garantire, come suggerisce la stessa espressione, una maggiore visibilità al lavoratore in situazioni di rischio, durante la notte o quando la visibilità diurna è ridotta: capita spesso per questo di vederli indossati nei cantieri, da forze dell’ordine e soccorritori nelle situazioni di emergenza, da operai e tecnici che lavorano di notte.

È la norma UNI EN 471 2017 che stabilisce sia quando è necessario indossare abbigliamento da lavoro ad alta visibilità e sia che caratteristiche devono avere indumenti e divise da lavoro di questo tipo.

Quando indossare un completo da lavoro ad alta visibilità

Quanto al primo aspetto, semplificando, è la situazione di «pericolo temporaneo» – così recita la norma – che richiede di indossare indumenti e capi da lavoro ad alta visibilità che vanno considerati, del resto, a tutti gli effetti come dispositivi di protezione individuale (DPI) dal momento che tutelano il lavoratore da diversi tipi di incidenti.

Divisa da lavoro ad alta visibilità: che caratteristiche deve avere

Passando alle caratteristiche dell’abbigliamento da lavoro ad alta visibilità, come in parte già accennato, quella essenziale è che siano realizzati o abbiano inserti in materiali retroriflettenti, fluorescenti o una combinazione dei due. A seconda del tipo di rischi a cui sono espositi con più frequenza durante le attività lavorative, si possono scegliere per i propri dipendenti e collaboratori capi o divise ad alta visibilità con livelli di protezione diversi. Per usare la classificazione prevista dalla già citata norma UNI EN 471 2017 e che è diventata lo standard in Europa, esiste abbigliamento da lavoro ad alta visibilità

  • di classe 1 che deve assicurare la possibilità di indentificare la figura umana, anche a distanza, sia di giorno e sia di notte e dare visibilità a chi lo indossa su tutti i lati, consigliato per chi lavora su strade in cui i veicoli non superano la velocità di 30 km/h;
  • di classe 2 che garantisce un livello di protezione maggiore rispetto a quello precedente ed è adatto, per questo, a chi lavora passivamente su strade in cui la velocità raggiunge anche i 60 km/h:
  • di classe 3, la più alta, pensato per garantire visibilità e riconoscibilità alla figura umana a 360° sia durante il giorno che durante la notte e adatto, per questo, anche a chi lavora su strade ad alta velocità e in vicinanza dei veicoli.

Perché sono importanti cura e manutenzione degli indumenti da lavoro ad alta visibilità

Piccole accortezze nel modo in cui si indossano gli indumenti ad alta visibilità e ci si occupa della loro manutenzione assicura performance maggiori di questi capi da lavoro. Gillet e giubbini gialli retroriflettenti vanno sempre indossati abbottonanti in modo da aumentare la visibilità della figura. Eventuali strisce e bande riflettenti non possono essere né staccate e né coperte con loghi e nomi aziendali. I capi vanno sottoposti a lavaggi a basse temperature e delicati per non pregiudicarne caratteristiche e funzionalità.

Antonio Palmieri

Laureato in economia aziendale con una tesi dal titolo "Il ruolo dell'HTML nelle operazioni di web marketing", iscritto all'albo dei Consulenti del lavoro, sono un libero professionista che non trascura le potenzialità offerte dal web che resta la mia grande passione: lavoro e passione si integrano in Codice Azienda, blog che curo dal 2007 in cui affronto temi che riguardano imprenditori e professionisti. Nel mio curriculum le esperienze e le competenze.

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