In attesa del regolamento attuativo sul nuovo credito di imposta per Pubblicità sui media tradizionali, il dipartimento per l’Informazione e l’editoria ha offerto utili precisazioni sull’agevolazione che in sostanza anticipa i contenuti principali del regolamento offrendo un quadro abbastanza chiaro sia per gli operatori commerciali del settore pubblicitario, sia per le imprese che possono pianificare le loro campagne sui media tradizionali. Per ulteriori chiarimenti e precisazioni necessari, i soggetti interessati possono contattare il Dipartimento inviando una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: segreteriacapodie@governo.it
Guida al Contenuto
- Credito di imposta sui media tradizionali
- Bonus Pubblicità 2017 Decreto Attuativo
- Soggetti beneficiari del Bonus Pubblicità
- A quanto ammonta il Credito sulle Pubblicità
- Investimenti ammissibili
- Profili temporali
- Limiti e condizioni di ammissibilità
- Crediti superiori a 150mila euro
- Accesso al Credito di Imposta Pubblicità
- Controlli
Credito di imposta sui media tradizionali
Lo scopo del credito di imposta è quello di dare ossigeno ai media tradizionali agevolando gli investimento su tali mezzi di comunicazione a discapito delle pubblicità sui nuovi media. L’elenco dei media beneficiari dell’agevolazione anticipato è alquanto restrittivo e si traduce nell’acquisto di spazi pubblicitari e di inserzioni commerciali:
- su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali,
- nella programmazione emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.
Non rientrano nell’agevolazione le spese per l’acquisto di spazi destinati a servizi come le televendite, i pronostici, giochi o scommesse con vincite di denaro, di messaggeria vocale o chat line con servizi a sovraprezzo.
Bonus Pubblicità 2017 Decreto Attuativo
Il credito di imposta per le pubblicità è stato introdotto dal Dl 50/2017. Il successivo Dl 148/2017 (convertito nella Legge 172/2017 , pubblicata sulla G.U. 284 del 05/12/2017) ha previsto lo stanziamento di 62,5 milioni di euro per il 2018, di cui:
- 50 milioni per gli investimenti sulla stampa (20 per gli investimenti effettuati nel secondo semestre del 2017, più 30 per quelli da effettuare nel 2018)
- 12,5 milioni per gli investimenti da effettuare nel 2018 sulle emittenti radiotelevisive.
I limiti di spesa sono distinti per le due tipologie di investimenti “in coerenza con il fatto che gli stessi stanziamenti delle risorse sono stati distinti dalla legge per i due tipi di media”. Pertanto le imprese potranno partecipare ai due crediti sia per le pubblicità sui giornali che sulle emittenti radiofoniche.
Le disposizioni operative del credito di imposta sono rimandate al decreto attuativo ad oggi non pubblicato.
Soggetti beneficiari del Bonus Pubblicità
Destinatari del credito d’imposta sono i contribuenti titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, il cui valore superi di almeno l’1% gli analoghi investimenti effettuati nell’anno precedente sugli stessi mezzi di informazione.
A quanto ammonta il Credito sulle Pubblicità
La misura del credito d’imposta, determinato sull’incremento dell’investimento è pari:
- al 75% degli investimenti effettuati,
- al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start-up
Investimenti ammissibili
Le spese ammissibili devono essere prese al netto di quelle accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altro onere diverso dall’acquisto. In ogni caso, per poter accedere al beneficio, gli investimenti pubblicitari devono essere effettuati su giornali ed emittenti editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta presso il competente Tribunale ovvero presso il Registro degli operatori di comunicazione e dotate della figura del direttore responsabile.
Profili temporali
Il credito d’imposta è applicabile anche agli investimenti effettuati dal 24 giugno al 31 dicembre 2017, ferma restando la necessità della stessa soglia incrementale riferita all’anno precedente.
Peraltro, l’estensione al secondo semestre del 2017 è riferita ai soli investimenti pubblicitari sulla stampa, e in questo caso sono agevolabili anche quelli effettuati sui giornali on line.
Limiti e condizioni di ammissibilità
Le spese per gli investimenti agevolabili si considerano sostenute in base alle regole e ai criteri che il Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi) stabilisce per la determinazione dei componenti del reddito d’impresa.
Inoltre, il sostenimento della spesa deve essere “certificata” da un’attestazione dei soggetti legittimati a rilasciare il visto di conformità in materia di dichiarazioni fiscali ovvero dai soggetti che esercitano la revisione legale dei conti.
Il credito d’imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite il modello F24, non è cumulabile con ogni altra agevolazione prevista per le medesime voci di spesa.
Crediti superiori a 150mila euro
Regole particolari sono stabilite per le ipotesi in cui l’ammontare del credito richiesto sia superiore a 150mila euro: il richiedente potrà beneficiare dell’agevolazione a condizione che sia iscritto (o abbia inoltrato alla Prefettura competente la richiesta di iscrizione) agli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa (White List – articolo 1, comma 52, legge 190/2012).
Accesso al Credito di Imposta Pubblicità
Quanto alle modalità di presentazione dell’istanza di accesso all’agevolazione verrà pubblicata un’apposita piattaforma dell’Agenzia delle entrate attraverso la quale presentare una comunicazione di prenotazione telematica in una finestra temporale che potrebbe andare dal 1° al 31 marzo di ogni anno. La comunicazione dovrà contenere i seguenti dati:
- dati identificativi dell’azienda (o del lavoratore autonomo)
- costo complessivo degli investimenti pubblicitari effettuati, o da effettuare, nel corso dell’anno (se gli investimenti sono relativi sia alla stampa sia alle emittenti radiotelevisive, i costi devono essere esposti in maniera distinta)
- costo complessivo degli investimenti effettuati sugli analoghi media nell’anno precedente (per “media analoghi” si intendono la stampa e le emittenti radiotelevisive, non il singolo giornale o la singola emittente)
- indicazione dell’incremento degli investimenti su ognuno dei due media, in percentuale e in valore assoluto
- ammontare del credito d’imposta richiesto per ognuno dei due media
- dichiarazione sostitutiva di atto notorio relativa all’assenza di condizioni ostative e interdittive previste dalle disposizioni antimafia per la fruizione di contributi e finanziamenti pubblici.
Controlli
I controlli verranno svolti dall’Agenzia delle entrate e dall’Amministrazione in base alle proprie competenze e saranno finalizzati alla verifica della sussistenza dei requisiti e delle condizioni previste dalla legge, in mancanza dei quali si procederà al recupero coattivo delle somme di cui si sia indebitamente beneficiato.