Secondo la relazione della Commissione Europea, gli obiettivi fissati per il 2020 sono vicini. L’energia rinnovabile in UE è un business da 130 miliardi l’anno.
L’energia rinnovabile in Unione Europea è un’industria da 130 miliardi di euro l’anno, gli investimenti nel settore proseguono a pieno regime e la quasi totalità dei Paesi dell’UE sono perfettamente in linea con i parametri delineati da Bruxelles. La green economy cresce in tutto il mondo, crea qualcosa come 7,7 milioni di posti di lavoro e anche in Europa i dati sono più che lusinghieri (un milione di impiegati nel comparto in tutta l’UE). L’italia, inoltre, si attesta come una delle realtà più virtuose della categoria e modello di riferimento per le altre realtà nazionali.
L’energia rinnovabile europea si avvicina alla quota del 20%
Il progetto Europa 2020 varato dall’Unione Europea ha fissato gli obiettivi da perseguire: entro dicembre 2020, l’energia rinnovabile dovrà provvedere al 20% del fabbisogno comunitario, con una riduzione del 20% per ciò che riguarda le emissioni di CO2. Ad oggi, secondo quanto emerso dall’ultima relazione della Commissione Europea, l’obiettivo è prossimo: 25 Paesi sui 28 totali sono in linea con le aspettative, solo Regno Unito, Olanda e Lussemburgo presentano un gap da colmare entro i prossimi quattro anni e mezzo.
Ad oggi, l’energia rinnovabile soddisfa il 15,3% del fabbisogno europeo, il 26% dell’elettricità è generata attraverso tecnologie green. Prosegue positivamente anche la conversione del settore trasporti, in cui l’obiettivo dichiarato è la quota 10% entro il 2020: ad oggi, la conversione ‘verde’ del comparto è stata completata al 5,7%, anche se in tal caso occorre qualche sforzo in più per riuscire a rispettare le direttive.
Energia rinnovabile da Biomasse: le fonti più utilizzate
Per ciò che riguarda la distribuzione delle fonti, le biomasse assorbono la quota più rilevante di energia prodotta in modalità ‘green’, pari al 47% del totale, seguite da risorse idroelettriche (17%), eoliche (11%), biocarburanti (9%). Il solare ha un’incidenza del solo 7%, seguito da pompe di calore (5%) e biogas (4%). Il geotermico e le risorse marine svolgono ad oggi un ruolo marginale e generano appena l’1% dell’energia verde totale.
Per ciò che riguarda l’impiego di carburanti, il biodiesel si conferma il più utilizzato. Francia, Germania e Italia sono i tre mercati di riferimento, con un impiego, rispettivamente, pari a 2,3, 1,9 e 1,2 milioni di tonnellate in riferimento al 2013.
Così Miguel Arias Canete, commissario europeo per energia e clima, ha commentato i dati emersi dalla relazione: “In Europa abbiamo il triplo di energia rinnovabile pro capite rispetto a qualunque altra parte del mondo. Abbiamo oltre un milione di persone che lavorano nel settore delle rinnovabili e che vale oltre 130 miliardi ed esportiamo 35 miliardi di energia rinnovabile ogni anno“.