L’evasione fiscale in Italia è stata stimata in circa 99 miliardi di euro nell’anno fiscale 2019 (l’ultimo con i dati aggiornati a partire dalla NADEF del settembre 2022). Cifra che peraltro per la prima volta è scesa sotto i 100 miliardi di euro, a sottolineare quanto l’evasione sia un male diffuso e molto difficile da combattere nel nostro paese. Ma se è vero che il carico fiscale in Italia è molto alto, è anche vero che la risposta non è e non può essere quella di non pagare le tasse: molto meglio piuttosto individuare un metodo assolutamente legale per ridurre la tassazione, come propongono gli esperti contabili di Metatasse con il loro Metodo Meta. Attraverso la programmazione fiscale, spiegano infatti i consulenti di Metatasse, è possibile ridurre il carico fiscale del professionista o dell’impresa, il tutto in modo legale, semplice e incontestabile. Anche perché l’Agenzia delle Entrate è sempre al lavoro per individuare chi “sgarra”, mettendo in campo la sua principale attività, ovvero l’accertamento fiscale. Ma di che cosa si tratta, e come ci si può difendere da questa procedura?
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Cos’è l’accertamento fiscale?
L’accertamento fiscale è un’attività amministrativa dell’Agenzia delle Entrate, volta a individuare delle irregolarità tributarie e quindi, di conseguenza, a recuperare l’eventuale gettito dovuto e non versato in tempo dal contribuente, sia questo un privato o un’impresa. Va detto che il recupero di tassazione da parte dell’Agenzia delle Entrate non si limita esclusivamente al prelevamento dei versamenti non effettuati: questo provvedimento impositivo può infatti portare anche a sanzioni molto importanti. Proprio per questo motivo per pagare meno tasse sarebbe molto meglio affidarsi a dei consulenti fiscali come quelli di Metatasse, trovando delle vie legali per ridurre il carico fiscale, senza poi dover temere gli avvisi di accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Le caratteristiche di un accertamento fiscale
Se l’imprenditore ha la necessità spesso non prorogabile di ridurre il carico fiscale in modo concreto e legale, affidandosi a degli esperti come i consulenti di Metatasse, lo Stato da parte sua ha il bisogno di recuperare il gettito non raccolto dai contribuenti. Ma attenzione: l’accertamento fiscale per essere valido deve rispettare delle condizioni molto precise. Questa procedura deve essere motivata, partendo quindi da ragioni chiare e comprensibili che hanno spinto ad attivare la procedura; in caso di motivazione incompleta o non robusta, l’accertamento fiscale può essere considerato illegittimo. Va poi detto che ci sono delle tempistiche da rispettare: la notifica di accertamento fiscale deve essere fatta entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla dichiarazione fiscale in oggetto, oppure entro il 31 dicembre del settimo anno qualora la dichiarazione fiscale non sia stata fatta.
Come difendersi dall’accertamento fiscale?
Seguendo il metodo per tagliare le tasse messo a punto da Metatasse non si corre il rischio di correre in accertamenti fiscali da parte delle Agenzie delle Entrate. Chi si muove in modo diverso potrebbe però vedersi recapitare la famigerata notifica: cosa fare a quel punto? Come spiegano i consulenti di Metatasse, le strade sono due. O si procede con la risoluzione, oppure si opta per il ricorso tributario. Nel primo caso ci sono diverse opzioni. È possibile, per esempio, rinunciare a impugnare l’avviso, accettando il pagamento delle imposte dovute così da ridurre le sanzioni a un terzo; oppure è possibile presentare un’istanza di accertamento con adesione, per individuare un accordo con l’Agenzia delle Entrate. Queste sono solamente le soluzioni principali. Oppure, per l’appunto, è possibile optare per il ricorso tributario, da presentarsi entro 60 giorni dalla notifica (o entro 150 giorni in caso di accertamento con adesione).